Lo Squalo |
sabato 29 gennaio 2011
venerdì 28 gennaio 2011
Milano Up & Down
sopra un sole indeciso, pinnacoli, guglie e riso basmati con verdura
sotto manifestazione della fiom con le parole del segretario Landini
Post Krisi
Si basa su un’estetica altamente emozionale e prende forma attraverso il gioco dei contrasti la lampada da tavolo Post Krisi di Enzo Catellani. Versatile e molto resistente nonostante l’aspetto intenzionalmente precario, è realizzata accoppiando a una struttura esile in acciaio una calotta semisferica schermante in fibra di vetro. Di effetto quasi tessile grazie ai bordi sfrangiati, questo materiale disomogeneo assicura una sapiente commistione tra opacità e trasparenza, tra elasticità e robustezza, tra luce e ombra. Poetica come le lampade giapponesi in carta di riso, Post Krisi è nello stesso tempo unica e intensa nell’impatto visivo. Best seller per Catellani&Smith e parte di una collezione molto ampia, ora è anche in edizione ecologica grazie all’introduzione delle fonti LED. Sono due le versioni, a una o a due lampade LED da 1W, disponibili nei colori oro, argento, bianco per valorizzare al massimo la luminosità rilassante e lunare di questa lampada.
giovedì 27 gennaio 2011
LABIRINTO DI PIETRA - Duemilasettecentoundici stele di cemento
HOLOCAUST-MAHNMAL (Berlino 2005)
“Il ricordo vuole attivare energie e forze che possano impedire quello che di brutto, di violento e di malvagio è accaduto”.
E' il Memoriale alle vittime dell'Olocausto
Un luogo di riflessione e memoria per i sei milioni di ebrei europei sterminati durante il nazismo.
Il grande campo di stele di cemento nel cuore della capitale, a due passi da dove un tempo sorgeva il centro politico del Terzo Reich
Si tratta del primo monumento importante costruito nella Germania unificata, e del più grande mausoleo al mondo alle vittime della Shoah dopo quello di Yad Vaschem in Israele. Il progetto dell'architetto ebreo americano Peter Eisenman si compone di una serie infinita di stele di cemento di forma quadrangolare e di altezza diversa (fino a quattro metri) su un'area di 19.000 metri quadrati nei pressi della storica Porta di Brandeburgo.
mercoledì 26 gennaio 2011
Robert Capa
PabloPicasso |
Uno dei più grandi fotografi del mondo, fondatore dell'agenzia Magnum insieme a Bresson
Ha lavorato molto sui fronti di guerra.
Morirà infatti in Indocina, su una mina, nel 1954.
Ungherese. Nasce a Budapest nel 1913.
Capa fotografa la guerra e fotografa la morte, la paura e l'angoscia.
Non ci sono vincitori ma solo vinti.
martedì 25 gennaio 2011
mi piacciono le ciminiere
mi piacciono le ciminiere
quelle delle zone industriali abbandonate, ormai in disuso, destinate all'abbattimento
sembra che tentino di resistere alle nuove costruzioni che gli crescono accanto,
cilindriche, di mattoni,
alte, molto alte a volte,
me le immagino mentre sbuffavano fumo
stagliandosi verso l'alto, verso l'azzurro
così nude ed esili
Imperia
Calce e Spatola
Qui in Kirghisia, in ogni settore pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un'eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 e 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all'amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili. (Silvano Agosti)
lunedì 24 gennaio 2011
EROE PERFETTO
Ranger dalla pistola implacabile, energico contro i nemici, spietato contro ogni forma di ingiustizia, nasce da un'idea di Luigi Bonelli e dalla matita del disegnatore Aurelio Galeppini (Galep) sessant'anni fa!!
Tex è il primo personaggio dei fumetti ad offrire un diverso punto di vista verso i nativi americani dell'epopea West, che non appaiono più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popolo dotato d'una radicata cultura, degna di rispetto.
Tex è il primo personaggio dei fumetti ad offrire un diverso punto di vista verso i nativi americani dell'epopea West, che non appaiono più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popolo dotato d'una radicata cultura, degna di rispetto.
domenica 23 gennaio 2011
The self-portrait experience
Cristina Nuñez is a professional artist-photographer who has been taking self-portraits since 1988 as a form of self-therapy, to explore her creative identity and to raise her self-esteem.
Cristina Nuñez, nata 47 anni fa a Figueres in Spagna e milanese d’adozione, quinta di sei figlie e con un’infanzia sballata alle spalle: la sindrome da «bambina invisibile» prima, i genitori che si separano poi, la morte prematura del padre e infine la ricerca di un’affermazione della propria personalità nell’eroina. «Ma poi c’è stata la svolta grazie ad un fotografo italiano - spiega Cristina con la macchina digitale sempre a portata di mano per non farsi sfuggire l’autoritratto perfetto -. Mi sono innamorata di lui e della fotografia: ho scoperto che da dietro un obiettivo potevo conoscere il mondo. Ho quindi preso in mano la macchina fotografica e ho cercato di scoprire quello che più volevo conoscere: me stessa. Era il 1988 quando mi sono fatta il primo autoscatto».
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