«la vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento».
« Non era una sarta, ma una creatrice di moda:”Per prima cosa io non disegno” ripeteva:”non ho mai disegnato un vestito. Adopero la mia matita solo per tingermi gli occhi e scrivere lettere. Scolpisco il modello, più che disegnarlo. Prendo la stoffa e taglio. Poi la appiccico con gli spilli su un manichino e, se va, qualcuno la cuce. Se non va la scucio e poi la ritaglio. Se non va ancora la butto via e ricomincio da capo…In tutta sincerità non so nemmeno cucire. » | |
(Sofia Gnoli, Un secolo di moda italiana, 1900-2000, 2005, p.35) |
Nasce nel 1883 in un ostello per poveri a Saumur la piccola Gabrielle Bonheur Chanel.
Figlia di un venditore ambulante e della figlia di un locandiere che morirà molto presto,
a trentadue anni, inseguito ad una febbre.
Gabrielle e le sorelle cresceranno in un orfanatrofio di suore.
Nel 1901 Gabrielle comincerà a lavorare a Moulin in un negozio di biancheria e maglieria
dove apprenderà le prime nozioni di cucito.
Aveva già frequentatouna scuola di apprendimento di arti domestiche.
Nel 1908 si trasferirà nel castello di Royallieu dove inizierà la creazione dei suoi cappelli.
Nel 1910 apre la sua prima boutique a Parigi al 21 di Rue Cambon finanziata da quello che viene definito "l'amore della sua vita": Arthur "boy" Capel.
Due anni dopo, oltre ai cappelli cominciò a vendere anche qualche gonna, qualche vestito e qualche maglione.
Nel 1913 apre un nuovo negozio a Deauville.
Il periodo della guerra scoprì negli abiti Chanel un tipo di abbigliamento comodo e pratico ed i suoi negozi rimasero aperti.
Nel 1917 l'attività contava su cinque laboratori e trecento lavoranti.
E' proprio in questi anni che conoscerà la pianista polacca Misia che la introdusse nel mondo degli artisti e degli intellettuali.
Nel 1923 esce sul mercato il profumo Chanel N 5.
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