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venerdì 30 marzo 2012

Giuseppe Conte

LE STAGIONI DELL'ACQUA

di T N
GIUSEPPE CONTE

Le stagioni dell’acqua

I

L’acqua assomiglia all’anima
dell’uomo. E’ irrequieta, non ha
posa. Si spande per vie che scendono
verso l’origine di ogni cosa.
E poi si muta l’acqua, è
dolce sino agli estuari
è salata nei mari
vola nelle nubi in cielo
dorme nelle stalattiti
specchia il sole nel velo
che fa sulle corolle
di crochi e margherite
ogni mattino.

L’acqua è eterna, non ha
destino.

Questa che vedi nel bicchiere
l’acqua-luce delle fontane
l’acqua nera delle tempeste
il fango delle frane
il torbido degli stagni
il dondolio delle onde
il tendere verso la luna
delle maree, la quieta
risacca lungo le spiagge sabbiose.

Come una cometa
di ghiacci sulla sua orbita
va l’anima, ritorna
al regno delle acque.

Giuseppe Conte


Testo tratto da: Giuseppe Conte, Le stagioni, Bur Poesia, Rizzoli 1988

mercoledì 28 marzo 2012

Benjamin Prado

Il contrario di un uomo limpido è l'acqua sporca.
Il contrario del mare è una donna cieca.
Chi distrugge un ponte, costruisce un precipizio.
Le cicatrici sono colpi che non si dimenticano. 


Ci sono verità senza limite e ci sono cose che finiscono:
i fiumi sono Machado.
Io ti ho amato oltre me.
Gli scorpioni luccicano alla luce della luna
e poi sono nuovamente velenosi e oscuri.

E' così semplice.


Lottare per le ceneri è rinunciare al fuoco.
Una parola detta è un uccello che vola.
La tua morte è sotto la mia pelle,
uguale a un insetto in un bicchiere rovesciato.


Che altro posso dirti?


Che ti ho amato da Nord a Sud, senza fine,
con unghie e con denti,
senza segreti,
senza trappole.

Che non ho voluto sentire un'altra volta la tua voce,
né guardare le nostre foto,
né vederti accarezzare con le tue dita azzurre
i cani che mangiano i resti della tua vita.


Voglio solo oscurità e fumo.
Sono venuto a dire che ti ho dimenticato;
che ti dimenticherò ancora ogni giorno
ognuno dei giorni della mia vita.



( Benjamin Prado - L'uguale e il contrario)