Margherita Grassini Sarfatti nasce nel 1880 a Venezia da una nota famiglia israelita dell'alta borghesia.
Giovane socialista e alfiere dell'arte moderna.
Ebbe un rapporto ambiguo con l'ebraismo: orgogliosa delle proprie origini da un lato,
dall'altro distaccata dal punto di vista religioso.
Nel 1899 sposò Casare Sarfatti, militante socialista con il quale nel 1902 si trasferì a Milano
dove conobbe Filippo Turati, Anna Kuliscioff e Benito Mussolini.
Dall'incontro con Mussolini nascerà una simpatia che si trasformerà in un vero e proprio rapporto clandestino.
Il loro amore rimarrà segreto perchè entrambi sposati.
Sarà lei a trasformare il maestro elementare nel futuro Duce.
Mussolini la ripudierà nel momento in cui non vorrà essere più legato ad un'ebrea.
Nel 1909 conosce Boccioni e in quegli anni il suo salotto milanese diventa il centro dell'avanguardia artistica del movimento futurista: Marinetti, Carrà, Boccioni, Russolo,
ma anche Wildt e Arturo Martini, Sironi, Funi e Tosi.
Nel 1922 fonderà insieme ad Achille Funi, Pietro Marussig, Mario Sironi, Ubaldo Oppi ed altri artsti il Gruppo Novecento,
le cui opere furono esposte per la prima volta alla galleria Pesaro di Milano nel 1923.
Umberto Boccioni - Margherita Sarfatti |
A causa della sua adesione al fascismo alcuni artisti si allontanarono non condividendo il progetto della Sarfatti di contribuire alla nascita dell'arte fascista,
tuttavia alla successiva mostra del 1926 aderirono tutti i maggiori artisti italiani.
Fuggirà in Uruguay nel 1938 a causa delle leggi razziali e rientrerà in Italia nel 1947.
Morirà al "Soldo", la casa sul lago di Como nel 1961.
Adolfo Wildt -Margherita Sarfatti |
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