In queste settimane leggo ininterrottamente e così vi racconto di libri...
Oggi ho letto tutto d'un fiatto "Invisibile" un romanzo di Paul Auster,
scrittore statunitense classe 1943.
Non lo conoscevo, è la mia prima lettura di questo scrittore
e se ieri ero sicura e decisa nell'elogiare Irene Nemirovsky e il suo meraglioso "Il calore del sangue",
oggi mi sento abbastanza indecisa e confusa.
"Invisibile" è una storia indefinibile.
non è un thriller e non è un romanzo d'amore,
direi che oltre che indefinibile è inafferrabile ed enigmatico.
Non c'è una verità, ma Austen lascia a noi lettori il verdetto finale.
E' sogno e realtà che si mescolano
e che a tratti turbano.
Mi è piaciuta la costruzione della storia così a ritroso,
la narrazione attraverso la lettura di un manoscritto e le pagine di un diario.
E' il libro nel libro.
Ma i personaggi non si fanno amare, sfuggono
ed il male si insinua e sporca le loro vite.
L'ho trovato per certi aspetti un romanzo
cupo ed oscuro,
dove anche il sesso finisce nell'incesto
e il sapore che ci resta addosso è aspro e spiacevole.
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