Brodskij Iosif Aleksandrovic nacque a Leningrado il 24 maggio 1940. Abbandono' la scuola a 15 anni, studiando da autodidatta.
Pubblico' le prime poesie su riviste clandestine (samizdat) e fu subito apprezzato e sostenuto, specialmente da Anna Achmatova.
Il suo anticonformismo divenne presto oggetto dell'attenzione della polizia, tanto da sfociare nel 1964 in un processo nel quale fu condannato a cinque anni di lavori forzati.
Pubblico' le prime poesie su riviste clandestine (samizdat) e fu subito apprezzato e sostenuto, specialmente da Anna Achmatova.
Il suo anticonformismo divenne presto oggetto dell'attenzione della polizia, tanto da sfociare nel 1964 in un processo nel quale fu condannato a cinque anni di lavori forzati.
Liberato a seguito delle pressioni dell'opinione pubblica internazionale, nel 1972 fu invitato a richiedere un visto per l'espatrio.
Parti' dalla Russia il 4 giugno di quell'anno per non farvi piu' ritorno, neppure dopo la riabilitazione avvenuta nel 1989.
Si stabili' negli Stati Uniti, acquisendone la cittadinanza nel 1977. Qui lavoro' come docente universitario e pubblico' versi che lo imposero come una delle voci piu' raffinate della poesia russa. Adotto' la lingua inglese per la sua attivita' di saggista e traduttore.
Nel 1987 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.
Parti' dalla Russia il 4 giugno di quell'anno per non farvi piu' ritorno, neppure dopo la riabilitazione avvenuta nel 1989.
Si stabili' negli Stati Uniti, acquisendone la cittadinanza nel 1977. Qui lavoro' come docente universitario e pubblico' versi che lo imposero come una delle voci piu' raffinate della poesia russa. Adotto' la lingua inglese per la sua attivita' di saggista e traduttore.
Nel 1987 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.
Morì a Brooklyn per un attacco di cuore nel 1996.
nella parte ventosa, dove gli uccelli, volando giù
dalle rocce, si riflettono nei pesci e scendono a dar di becco
fra i gridi su una superficie di screziati specchi.
Qui non trovi te stesso, anche chiuso a doppia mandata.
In casa non c'è un cane e freddo nero è in branda.
La finestra al mattino ha una tenda di cenci di nuvole.
Poca terra, e non si vedono uomini.
In queste ampiezze signora è l'acqua. Nessuno il dito
punta nello spazio e "via di qui" strilla.
L'orizzonte si rivolta come un cappotto,
aiutandosi con queste ondate mobili.
E non riesci a distinguerti dai pantaloni tolti, dalla maglia
appesa - evidentemente, i tuoi sensi sono corti
o la lampada ti oscura-. Tocchi il loro gancio
per dire, ritirando la mano: "sei risorto".
(da "Ninnananna da Cape Cod")
Nessun commento:
Posta un commento