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mercoledì 14 settembre 2011

Prima di sparire

"Questo è un tentativo. Capite? io leggevo in quel treno lentissimo e pensavo a quanto può essere disperato un uomo che ha perso la donna che ama. E anche, sì, pensavo a quanto dev'essere bello disperarsi così, a quanto è fortunato quest'uomo disperato. Pensavo all'istituzione, alla fondazione, alla perfezione del suo amore per la moglie. Cinquantasette varazioni sul tema dell'addio. Pensavo a quanto sia più bella la morte dell'abbandono."

Mauro covacich - Prima di sparire


Finito di leggere poche ore fa.
Non conoscevo Covacich, non avevo mai letto un suo romanzo.
Devo confessare che all'inizio ho fatto un po' fatica a seguire la trama,
forse perchè pare che questo sia l'ultimo di una trilogia!
Già, avrei dovuto cominciare con il primo, non con l'ultimo...
Ma poi sono entrata nella storia e verso la metà ho cominciato ad incuriosirmi,
volevo capire dove l'autore volesse arrivare,
come si sarebbe evoluta la vicenda
e se ce l'avrebbe davvero fatta a lasciare la moglie.
Anna,
una donna dolce, sottile, delicata.
La descrive come se fosse di vetro,
sempre pronta a tagliarsi, sempre pronta a ferirsi.
Anna è il nord
Susanna il sud.
Non voglio svelare la trama , toccherà ai lettori scoprirla attraverso le pagine scritte,
solo raccontare che è vero,
il romanzo di Covacich ad un certo punto è diventato anche la mia storia
ed ho sentito come avrebbe sentito Anna.
Il suo dolore, la sua malinconia
il sentirsi perduta,
abbandonata.
Ho spostato l'attenzione dal protagonista ad uno dei personaggi che lo accompagnano,
Anna appunto,
identificandomi con lei,
con la sua magrezza,
con quella "figura da Barbie ridisegnata da Schiele".


Perchè ci sia rinascita bisogna che si abbandoni qualcosa o qualcuno,
anche se è crudele
e fa male.
Questa è la storia e probabilmente questa è la vita.
Non so da che parte stia il giusto o  lo sbagliato,
ma so che non mi piace.

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