L'ho letto tutto d'un fiato perchè con Simenon non si può fare altrimenti,
ma rispetto ai molti suoi romanzi letti in passato, questo mi ha lasciata meno entusiasta.
Una storia cupa e ricurva su se stessa come il personaggio che l'attraversa dall'inizio alla fine:
il dottor Hans Kuperus.
La scrittura di Simenon naturalmente è quella di sempre, semplice e precisa allo stesso tempo,
senza orpelli,
dove la trama ma soprattutto l'atmosfera che si respira è quella reale
dei personaggi che affollano le pagine del romanzo.
C'è neve e ghiaccio, c'è tradimento e c'è paura,
una paura nascosta ma che lentamente prende il sopravvento
e tutto invade.
E' la paura della nostra coscienza, quella più nascosta e oscura.
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