Powered By Blogger

domenica 17 luglio 2011

Ai Weiwei intellettuale dissidente cinese


    Corriere della Sera

    Anteprima Uscirà in settembre nel nostro Paese il diario sul Web dell' intellettuale dissidente, che si trova attualmente agli arresti domiciliari

    Ai Weiwei: la verità non è anticinese

    Nel blog dell' artista, chiuso dal regime, le sofferenze e le speranze di un popolo


    28 maggio 2009 Sono pronto.
     O meglio, non c' è nulla per cui esser pronti. Una persona. È tutto quel che ho, è tutto quello che chiunque ha ed è tutto quello che posso dare. Al momento del bisogno non esiterò e non sarò indeciso. Se c' era qualcosa di cui avere nostalgia, erano le meraviglie che offre la vita. Queste meraviglie sono le stesse per ciascuno di noi, un gioco in cui tutti sono uguali, con la libertà e le illusioni che lo accompagnano.
     Considero tutte le minacce ai diritti umani minacce alla dignità e alla razionalità, alle potenzialità della vita. Voglio imparare ad affrontarle. State tranquilli, imparo in fretta e non vi deluderò. Non molto tempo fa, la morte collettiva di quei bambini sacrificati mi ha aiutato a capire il significato della vita di ogni individuo e della società.
    Rifiutare il cinismo, la cooperazione, la paura, rifiutare di bere il tè, non c' è niente da discutere. L' ho già detto: non tornate a cercarmi. Non collaborerò.
    Se dovete venire, portate gli strumenti di tortura. Dimentichiamo. 3 giugno 2009 La vita ci ha insegnato che tutti i giorni sotto il totalitarismo sono uguali, tutti i giorni totalitari sono un unico giorno, non c' è il giorno dopo, non c' è uno ieri o un domani. Allo stesso modo non abbiamo più bisogno di segmenti di realtà e non abbiamo più bisogno di una giustizia o un' uguaglianza frammentata.
    Chi non ha libertà di parola, libertà di stampa e diritto di voto non è umano e non ha bisogno di memoria. Senza il diritto alla memoria, scegliamo di dimenticare.
    Dimentichiamo tutte le persecuzioni, le umiliazioni, i massacri, gli occultamenti, le menzogne, i crolli e le morti. Dimentichiamo tutto ciò che potrebbe essere un ricordo doloroso e dimentichiamo le volte in cui dimentichiamo. Tutto solo perché ridano di noi, come signori giusti e onesti. Dimentichiamo quei soldati che sparano sui civili, le ruote dei carri armati che schiacciano i corpi degli studenti, i proiettili che fischiano per le strade e gli spargimenti di sangue, la città e la piazza che non hanno versato lacrime. Dimentichiamo le infinite menzogne, i leader al potere che insistono che tutti devono dimenticare, dimentichiamo la loro debolezza, malvagità e inettitudine. Dimenticherete di sicuro, devono essere dimenticati, possono esistere solo quando sono dimenticati. Per la nostra sopravvivenza, dimentichiamo.
    Se non siete anticinesi, siete ancora uomini?
    3 giugno 2009 Il partito sta mettendo alla prova la gente in mille modi: Internet è censurata, l' istruzione programmata, i giornali sono pieni di falsità, il latte è avvelenato, e se siamo disoccupati siamo condannati. Sui mezzi pubblici scoppiano bombe, la terra ci viene derubata, la casa demolita, i bambini venduti, i minatori schiacciati, le giovani donne violentate e tutto il resto appartiene alle guardie, agli amministratori delle città, alla polizia militare, agli addetti alla sicurezza dello Stato; o è normalizzato o impazzisce. Chiedete che i violentatori siano arrestati, e diranno che siete anticinesi; i bambini sono schiacciati da edifici che crollano, ma indagare sulla qualità delle costruzioni è anticinese; parlare di cibi contaminati è anticinese; presentare una petizione allo Stato quando i civili vengono picchiati e violentati è anticinese; fare traffici di bambini, vendere sangue infettato dall' Hiv, far lavorare come schiavi in miniere di carbone, falsificare le notizie, infrangere la legge nei tribunali, la corruzione e l' avidità, violare i diritti costituzionali, bloccare Internet... tutto quel che fa emergere dei problemi è anticinese. Se non siamo anticinesi, siamo ancora uomini? Un caso sollevato in pubblico è considerato un attacco imprevisto e una congiura collettiva; se ha risvolti politici, si tratta di una sollevazione; se è un banale errore, hanno motivi ulteriori; se a essere in collera sono in molti, non conoscono la verità e sono stati provocati; se la condanna è internazionale, allora si tratta di forze straniere anticinesi. Sono passati sessant' anni e non abbiamo ancora visto una votazione, non c' è istruzione di massa, assicurazione medica, libertà di stampa, di parola o di informazione. Non c' è libertà di trasferirsi in un altro luogo, non ci sono tribunali imparziali, sorveglianti pubblici, sindacati indipendenti, un esercito nazionale, una tutela costituzionale, rimane solo il Cavallo dell' erba e del fango (un simbolo della resistenza alla censura su Internet, ndr ).
    La caratteristica di Twitter è la velocità e la mobilità istantanea; è l' opposto della puntigliosità e della profonda concentrazione richiesta dalla letteratura.
    Penso spesso a una cosa che mi disse Allen Ginsberg: più o meno «il primo pensiero è il migliore». Penso al fatto che lui non abbia mai avuto l' opportunità di usare Twitter. Credo che Twitter cambierà il modo in cui comunichiamo e trasmettiamo testi e informazioni. Twitter mi si addice particolarmente.
     Nella lingua cinese 140 caratteri sono un breve romanzo, è uno spazio sufficiente. Twitter dà alle persone la possibilità di interagire in modo più diretto. Ci troviamo in un' era completamente nuova, le cui caratteristiche distintive si manifestano nei cambiamenti delle forme di espressione individuali e nella spinta a modificare il modo in cui riceviamo le informazioni. Quando le caratteristiche degli individui cambiano, cambia anche il concetto di genere umano. Il significato degli effetti che l' era di Internet avrà sugli uomini non è ancora chiaro, ma Internet sarà lo strumento che porterà il genere umano a svilupparsi al massimo grado.
    È difficile immaginare gli effetti che Internet ha avuto sulla società cinese; questo perché la Cina è fondata sull' isolamento, il controllo e la limitazione della libertà di espressione.
    Il controllo e le limitazioni continuano ad aumentare, ma allo stesso tempo crescono l' abilità tecnica dei cittadini della rete e il bisogno di libertà di espressione, contro ogni isolamento. Questa censura di Internet ha favorito in Cina nuove forze, interessate ai mezzi di espressione e alle possibilità offerte dalla tecnologia. L' esito più auspicabile di una Internet society sarebbe quello di offrire alla gente la possibilità di fare la scelta migliore, cosa che di solito non avviene per mancanza di conoscenza, opportunità o per un' informazione parziale. Ne potrebbe potenzialmente emergere una vera società di cittadini. I cambiamenti sociali creati da Internet spingono la Cina ancor più velocemente verso una condizione di libertà generalizzata. Internet ha dato alla libertà di parola un nuovo significato. Tutti possono trarre vantaggio da queste nuove tecnologie; il sostegno a questi valori metterà in una posizione molto difficile i politici autoritari. Continuerò a usare Internet, e da artista penso che questo mezzo abbia un potenziale e delle caratteristiche espressive incredibili: è stato anche una fonte di ricordi inimmaginabili. (traduzione di Maria Sepa ) © Mit Press / Johan & Levi ****

    Il personaggio Ai Weiwei è nato a Pechino il 28 agosto 1957. Diplomato all' Accademia del Cinema, poi dedicatosi alla pittura, è oggi l' artista cinese forse più noto a livello internazionale. È stato anche consulente degli architetti Herzog & de Meuron per il progetto dello stadio a nido di rondine delle Olimpiadi di Pechino del 2009. Artista e dissidente, Ai Weiwei era stato arrestato lo scorso aprile: dopo una mobilitazione internazionale (con appelli online e, tra l' altro, le borse «Free Ai Weiwei» della Biennale di Venezia) gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. Fino al 16 ottobre alla Kunsthaus di Bregenz (Austria) è aperta la sua retrospettiva «Art / Architecture» (www. kunsthaus-bregenz.at)

    Nessun commento:

    Posta un commento